Eredità culturale dell’isola caraibica più conosciuta e discussa al mondo, nonché padre dei ritmi sud americani più ballati oggi, primo su tutti la Salsa...
Le origini del Son risalgono al secolo XVIII, quando nelle campagne di Santiago di Cuba, la regione popolarmente conosciuta come “oriente cubano” o “regione orientale”, i contadini della zona si dilettavano in feste campestri chiamate “changuì”, in cui si ballava e si cantava simulando e talvolta deridendo i padroni, impegnati a ballare l’aristocratico Danzòn. All’epoca, infatti, era il Danzòn di origine europea il genere più rappresentativo dell’isola ma nel sangue dei contadini changüíseros scorrevano il ritmo e le movenze della rumba africana tramandatagli dagli schiavi neri deportati sull’isola. Dunque, le radici e le matrici del Son, come genere musicale prendono vita dalla “mezcla” e dalla fusione tra la cultura Spagnola e quella Africana.
Particolarmente stretto è il suo legame con il “Changüi”, vero e proprio stile musicale sviluppatosi all’inizio del XIX secolo nelle raffinerie della canna da zucchero e nelle comunità rurali popolate dagli schiavi, nella regione di Guantanamo. Uno stile che combina la struttura e gli elementi della canciòn spagnola e della chitarra, con i ritmi africani e le percussioni di origine Bantu Arara ( güiro, bongo e marimbula). Ma è il tres, assieme alla chitarra a donare al changüi il suo sound distintivo, seguendo la linea melodica della canzone e rinforzando quella della chitarra.
Dalla regione orientale dell’isola, il Son giunse a L’Avana nel 1909 dove cominciò ad affermarsi come musica popolare cubana. La diffusione avvenne per mezzo dei trova, musicisti che giravano Cuba raccontando nelle loro canzoni le storie degli schiavi, in gruppetti di due o tre persone alla volta (i cosiddetti “bunga“). Nacque così, nel 1916 il primo gruppo musicale ufficiale di son: il Cuarteto Oriental, che cominciò a registrare successivamente con il nome di “Sexteto Habanero“. La formazione classica di un sestetto era costituita da strumenti a corda quali chitarra e tres e dalle percussioni creole (maracas, clave, bongo e marimbula), a cui si aggiungono nel “settetto” un’altra chitarra o una botija.
Da questa base musicale i cantanti con l’armonia delle loro voci sviluppano le varie tematiche, dalle canzoni patriottiche a quelle di tema politico, dai temi romantici fino a quelli umoristici, che hanno come comune denominatore un sabor totalmente caraibico. Dal punto di vista strutturale, il Son è composto da una parte lirica, ereditata dal predecessore Changüi, ed una ritmica. Nella prima, chiamata “son” il cantante racconta il tema della canzone per una sola volta, in un tempo pausato; mentre nella seconda, il “montuno“, duetta con il coro, improvvisando e alternando i suoi versi al ritornello del coro, sullo schema di un botta e risposta di tipica provenienza africana, e, su un tempo caratterizzato da una leggera ma costante accelerazione. Dopo gli anni ’20, con l’introduzione del pianoforte e delle trombe, il settetto, affermatosi in quegli anni come formato strumentale basico del genere, divenne più complesso dando vita ai conjunti, che presero piede negli anni ’40, per poi trasformarsi in vere e proprie orchestre con l’aggiunta dei timbales, delle congas, di strumenti a fiato e violini.
Come danza, il ballo son cubano o Son Montuno era eseguito nell’ultima parte del Danzòn. La base del ballo, “il passo base del son cubano” è costituito da tre passi seguiti da una pausa, come nella salsa. Le figure sono molto semplici e simili a quelle della salsa. Ciò che lo differenzia da essa sono: i passi, più energici come nel mambo, il movimento dell’anca più accentuato e le pause più marcate. Il ritmo è generalmente più lento della salsa e questo consente ai ballerini di creare più abbellimenti e feeling tra loro. Non esistono cambi di posto o “enchufla”, tipici della salsa. Si usano maggiormente passi laterali, il “giro de pareja”, la passeggiata, la passeggiata laterale e il passo avanti-indietro del mambo. Una figura molto spettacolare del son cubano ballato avviene quando l’uomo si abbassa scendendo orizzontalmente, poggiando a terra solo la punta di un piede e la dama lo prende per mano camminando intorno a lui e facendolo ruotare su un piede.