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CHA CHA CHA

CHA CHA CHA: LATINO AMERICANO O CARAIBICO?



Movenze inequivocabili, origini controverse, ma la domanda cui vogliamo risponde è: il Cha cha cha è Latino Americano oppure Caraibico??! Diffusosi in Italia negli anni ’60 anche grazie al successo della soubrette statunitense Abbe Lane – numerose sono le sue apparizioni sul piccolo schermo e la partecipazione a film come “Donatella” (1956) di Mario Monicelli – il Cha Cha Cha è entrato nell’immaginario collettivo del popolo italiano come “un baile sin igual” e tutt’ora è uno dei ritmi afro-cubani più conosciuti al mondo!

ABBE LANE nel film "Donatella" (1956)

Il successo del film “Donatella” e delle sue colonne sonore hanno portato in Italia alla produzione di brani tra cui il famossissimo “Cha cha cha della segretaria” di Michele Gramazio in arte Michelino, pezzo conosciuto anche dai profani di questo mondo, adattamento italiano dell’originale di Pepe Luis “Cha cha cha de las segretarias”. Alti pezzi hanno poi seguito il successo dei precedenti, rimanendo nella storia e nella mente degli italiani, tra cui sicuramente quello con ritmi più elettronici del 1984 firmato Giuni Russo “Limonata cha cha cha” anche chiamato Cha cha cha della limonata, con testo di Giuni Russo e Franco Battiato Alias Tripolino.

Giuni Russo: limonata cha cha

Le origini, tra Mambo, Rumba e Danzòn


Sviluppatosi all’inizio del secolo a Cuba insieme al danzòn, al son e alle prime forme di rumba e mambo, si diffuse come ballo di coppia nei primi anni cinquanta. Sembra che a dare il nome a questa danza sia stato un sonaglio, il “Cha-cha”: ricavato dal baccello di alcune piante caraibiche, veniva utilizzato nelle tipiche formazioni voodoo di Haiti come una sorta di metronomo per scandire il tempo delle danze e dei canti di contenuto religioso. Ma il suo creatore, come vero e proprio genere musicale, fu Enrique Jorrín (compositore, violinista e direttore d’orchestra cubano). Jorrín era un attento osservatore di ciò che accadeva sulla pista da ballo, oltre ad essere un bravissimo arrangiatore di mambo e danzòn. Mentre, ad una festa, eseguiva un mambo, notò che alcuni ballerini non effettuavano la pausa sul battito slow, ma continuavano a muovere i piedi in chassè.


Fu così che fiutando il cambio dei tempi, cominciò a suonare una parte del danzòn, solo quella finale del “montuno”, con un nuovo ritmo sincopato (in 4/4), concentrandosi sulla parte ritmica che tanto piaceva ai ballerini. Nacque così “Nunca”, un motivo messicano di grande successo che, successivamente modificato venne lanciato nel 1951 come “La Engañadora“, il primo Cha cha cha della storia. Egli fu, in assoluto, il primo musicista a costruire l’impalcatura ritmica del Cha cha cha, formalizzandolo musicalmente. Tuttavia, non riuscendo ancora ad intravedere per il “Cha cha cha” la possibilità di affermarsi come genere autonomo e del tutto originale rispetto agli altri, essendo appunto un miscuglio, sia pure riuscito, di ritmi e sonorità preesistenti nelle danze caraibiche e latino-americane, decise di chiamarlo “mambo-rumba”, in quanto amalgamazione dei due ritmi

Dal Mambo al Cha cha chá


È nel Silver Star, club di L’Avana, ben conosciuto a quei tempi dai ballerini che quel genere fu battezzato col nome di “Cha cha cha” (probabilmente a causa del suono onomatopeico che i ballerini provocavano nel marcare con i piedi la caratteristica sequenza sincopata di questo ballo). A partire da 1953 il suo successo fu immediato: Jorrín compose numerosi brani e la popolarità dello stile si guadagnò l’avanguardia in tutta l’isola e in seguito negli altri paesi. A contribuire alla diffusione del Cha cha cha collaborarono tutte le orchestre cubane più famose dell’epoca: l’Orquesta America, l’Aragón de Cienfuegos e quella di José Fajardo y sus Estrellas a cui si devono successi come: “Rico vacilón”, “Los marcianos”, “El bodeguero”, “Nada para ti”, “El Tunel”, “Yo tengo una muñeca”, “Me lo dijo Adela”. E, successivamente anche i cantanti più famosi di “salsa”: Juan Formell (El Cha cha cha es la cosa), Paolo FG (La Habana en cha cha cha), José Luis Cortés (Cha Cortés). Negli USA si diffuse grazie a grandi musicisti come Chicho O’Farril, Tito Puente, Charles Aznavour, Rubén Blades, Willie Colón, Xavier Cugat (compagno dell’attrice Abbe Lane) e Perez Prado.

Curiosità: la più famosa canzone nella storia della musica latinoamericana è un Cha Cha Chà, si tratta di “Oye como va” del Re del timbales Tito Puente, proposta anche dal messicano Carlos Santana

Dal Cha cha cha cubano alle danze standard: come nasce il Cha-cha Latino Americano


Il Cha cha chà è ancora oggi un ballo popolarissimo, tra tutti i ritmi cubani l’unico a non essere mai passato di moda. Inizialmente un ballo piuttosto semplice con figure composte solo da qualche scambio di posto o da semplici giri a destra o a sinistra, dal ritmo allegro e contagioso, è poi entrato stabilmente anche tra le danze standard latino-americane, assieme al Samba, al Paso doble e al Jive. Nel 1952 l’Associazione Inglese dei Maestri di Ballo di Londra, prese in esame l’idea di creare un settore dedicato esclusivamente all’insegnamento ed alle competizioni di balli latino-americani da affiancare al già presente settore delle danze tradizionali Standard. Per fare questo inviò a Cuba come osservatori due insegnanti, Monsieur Pierre e Doris Lavelle, con lo scopo di redigere un rapporto sui balli ed i modi di ballare praticati all’Havana. I due istruttori presto notarono il Mambo ballato con il triplo passo denominato Cha cha chà ed anche una specie di Bolero-Son di cadenza medio lenta, in cui spesso i ballerini partivano non sull’1 della battuta musicale, bensì sul 2. Rientrati a Londra elaborarono i passi di questi due balli e da qui nacque il Cha Cha Cha “on 2” tutt’oggi utilizzato nelle competizioni di ballo e la Rumba “on 2” da competizione (detta anche Slow Mambo, perché utilizza come base il passo base del Mambo rallentato), assolutamente differente dalla Rumba folklorica cubana (ma di questo parleremo approfonditamente in un prossimo articolo).


In questi balli latini da gara (il così detto stile internazionale da gara), la postura è maggiormente rigida e stirata (specie nelle gambe) per ottenere effetto estetico e le movenze sono più grintose e i movimenti più scattosi che nei corrispondenti balli originari dell’isola caraibica. Visto in azione lo stile internazionale del Cha cha cha è differente dallo stile di social dancing del caraibico, dovendo rispettare protocolli e regole diverse.

Guarda la differenza tra l’originale Cha cha cha cubano e la sua rielaborazione, il Cha cha delle danze latino-americane.
Un’ultima curiosità: sapevate che anche la moderna Rueda de Casino ha avuto origine dal Cha cha cha?!! Avremo modo di parlarne in un altro articolo…
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